Ci sono volte in cui rimango basito

Poco fa stavo al supermercato. Sotto casa, il discount vicino Largo Beltramelli. Fila lunga alla cassa verso le 19.30, come sempre dopo tutto.

Due casse aperte, due file ben disposte e a fianco a me un passeggino con un bambino simpaticissimo. Avrà avuto meno di due anni e cercava di afferrare tutto quello che gli passava vicino. Sorridente, occhi grandi e mani come chele di granchio.

La fila di fianco va avanti e quel bambino si trova a fianco di una signora, sui cinquant’anni, con gonnella estiva. Il bimbo afferra la gonna e la donna fa un balzo indietro, quasi terrorizzata. Penso che non si sia resa conto che era stata afferrata da un bimbo. Invece si gira verso la sua amica e dice: "Non se ne può più di certa gente, ma se ne tornassero a casa loro! Ora mi tocca lavare il vestito!". Quel bimbo era il figlio di una ragazza rom.

Non sono riuscito ad augurare niente di male a quella donna, perché penso che peggio di così non le possa andare.

3 thoughts on “Ci sono volte in cui rimango basito”

  1. Per fortuna questi incrostamenti sociopatici tendono s svanire col tempo. Il tempo del ricambio generazionale.

    E spero che la stessa cosa accada in politica.

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